R&S ed economia circolare: agevolazioni a partire dall’anno prossimo

Il Decreto Crescita (Decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34 - Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi), convertito con legge n. 58 del 28 2019 riporta all’art. 26 le agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell'ambito dell'economia circolare.

Con uno stanziamento di 140 milioni di euro, al fine di favorire la transizione  delle  attività  economiche verso  un   modello   di   economia   circolare, con  decreto  del Ministero dello  sviluppo  economico,  previa  intesa  in  Conferenza unificata, saranno stabiliti i criteri, le condizioni e le  procedure per la concessione ed erogazione delle agevolazioni finanziarie,  nei limiti delle intensità massime di aiuto stabilite dagli articoli 4 e 25 del regolamento (UE) 651/2014  della  Commissione  del  17  giugno 2014, a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo finalizzati ad  un uso più efficiente e sostenibile delle risorse.  Secondo alcune ufficiose anticipazioni, il decreto attuativo, già pronto da tempo ma tenuto ai box per dare precedenza ad altri progetti, dovrebbe essere pubblicato entro fine anno, così da partire con le agevolazioni all'inizio del 2020. Da quanto si apprende, la procedura sarà a sportello a fase unica, ed i parametri di valutazione saranno piuttosto stringenti così da premiare i progetti più meritevoli. In caso di ex aequo verrà effettuata una valutazione sul merito del progetto.  Le agevolazioni sono concesse secondo le seguenti modalità:

a)    finanziamento agevolato per una percentuale nominale delle spese e dei costi ammissibili  pari al 50%;

b)    contributo diretto alla spesa fino al 20% delle spese e dei costi ammissibili.

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese ed i centri di ricerca che, alla data di presentazione della domanda di agevolazione, soddisfano le seguenti caratteristiche:

a)    essere iscritte nel Registro delle imprese e risultare in regola con gli adempimenti di cui all'articolo 9 terzo comma,  primo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 7 dicembre 1995, n. 581;

b)    operare in via prevalente nel settore manifatturiero ovvero in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere;

c)    aver approvato e depositato almeno due bilanci;

d)    non essere sottoposte a procedura concorsuale e  non  trovarsi in  stato  di  fallimento,  di  liquidazione  anche  volontaria,   di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in  qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.

Le imprese possono presentare progetti anche congiuntamente tra loro o con organismi di  ricerca, fino  ad  un massimo di tre  soggetti  co-proponenti.  In tali  casi  i  progetti congiunti devono essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del  contratto  di  rete  o  ad   altre   forme   contrattuali di collaborazione, quali,  a  titolo  esemplificativo,  il  consorzio  e l'accordo di partenariato.

I progetti di ricerca e sviluppo devono:

a)    essere realizzati nell'ambito di una lo  più  unità  locali ubicate nel territorio nazionale;

b)    prevedere spese e costi ammissibili non inferiori ad euro 500 mila e non  superiori  ad euro  2  milioni;

d)    avere una durata non inferiore a dodici mesi e non superiore a trentasei mesi;

e) prevedere attività  di  ricerca  e  sviluppo,  strettamente connesse  tra  di  loro  in  relazione  all'obiettivo  previsto   dal progetto, finalizzate alla riconversione produttiva  delle  attività economiche attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi  o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi  o  servizi esistenti,  tramite   lo   sviluppo   delle   tecnologie   abilitanti fondamentali Key Enabling Technologies (KETs), relative a:   

1)    innovazioni di prodotto e di processo in  tema  di  utilizzo efficiente delle  risorse  e  di  trattamento  e  trasformazione  dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali  in  un'ottica  di  economia circolare  o  a  «rifiuto  zero»  e  di   compatibilita'   ambientale (innovazioni eco-compatibili);      

2)    progettazione  e  sperimentazione  prototipale  di  modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento  dei  percorsi  di simbiosi industriale, attraverso, ad esempio, la  definizione  di  un approccio sistemico alla riduzione,  riciclo  e  riuso  degli  scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime; 

3)    sistemi, strumenti  e  metodologie  per  lo  sviluppo  delle tecnologie per la  fornitura,  l'uso  razionale  e  la  sanificazione dell'acqua;  

4)    strumenti tecnologici innovativi in grado  di  aumentare  il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo;

5)    sperimentazione di nuovi modelli di  packaging  intelligente (smart  packaging)  che  prevedano  anche  l'utilizzo  di   materiali recuperati.   





Newsletter inviata il giorno 17/10/2019


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