Bilancio 2023: tutte le novità sugli obblighi di trasparenza per gli Aiuti di Stato

19 Aprile 2024

In sede di redazione del bilancio di esercizio, occorre prestare particolare attenzione agli oneri adempimentali previsti per la trasparenza degli Aiuti di Stato.

La legge 4 agosto 2017, n. 124 (“Legge annuale per il mercato e la concorrenza”, art. 1, commi da 125 e ss. e ss.mm.ii.) ha previsto – a partire dal 2018 – specifici obblighi di informativa in capo ai soggetti che percepiscono erogazioni pubbliche


La formulazione normativa disciplina distintamente gli obblighi a cui sono tenuti, 

  • da un lato, associazioni, fondazioni, onlus e cooperative sociali che svolgono attività a favore di stranieri di cui al decreto legislativo n. 286/1998 
  • e dall’altro le imprese, ossia tutti i soggetti tenuti ad iscriversi al Registro delle imprese ai sensi dell’art. 2195 del Codice civile. 


Qui di seguito, si forniranno indicazioni con particolare riferimento alle imprese, chiamate a dare evidenza degli importi e delle informazioni relative alle erogazioni ricevute. 


DOVE DARE EVIDENZA DELLE EROGAZIONI CONSEGUITE E RELATIVI TERMINI

È richiesto, a chi ha ricevuto pubbliche erogazioni, di darne specifica evidenza in nota integrativa del bilancio di esercizio e dell'eventuale bilancio consolidato. I termini sono pertanto quelli dell’approvazione dei bilanci annuali. 


Per le imprese non tenute alla redazione della nota integrativa o che redigono il bilancio in forma abbreviata, l'obbligo di trasparenza va assolto entro il 30 giugno di ogni anno, con riferimento all'esercizio finanziario precedente, sui siti internet aziendali o, in mancanza, sul portale digitale delle associazioni di categoria di appartenenza. 


OBBLIGHI DI TRASPARENZA SOLO PER GLI AIUTI DI STATO

E' stato chiarito dal Decreto Crescita che l'obbligo di trasparenza riguarda solo sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o in natura, non aventi carattere generale e privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria, effettivamente erogati nell'esercizio finanziario precedente “dalle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e dai soggetti di cui all’articolo 2-bis del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33”. 


Come rilevato dalla dottrina maggioritaria, il riferimento alle somme “effettivamente erogate” indica chiaramente che la rendicontazione dovrà essere effettuata secondo il criterio per cassa.

 

In virtù della formulazione introdotta dal Decreto Crescita, l’obbligo coinvolge solo gli aiuti di Stato, ossia incentivi connotati da selettività; a mero titolo esemplificativo sono aiuti di Stato il Credito d’imposta Investimenti beni strumentali nel Mezzogiorno, il Credito d'imposta per Investimenti beni strumentali ZES, il Credito d’imposta Investimenti beni strumentali nelle Regioni Sisma Centro-Italia, il Credito d'imposta Formazione 4.0, il Credito d'imposta Investimenti pubblicitari, il Credito d'imposta quale maggiorazione per gli investimenti in attività di R&S per le imprese operanti nelle regioni del Mezzogiorno, il Credito d’imposta per le imprese che effettuano attività di ricerca e sviluppo per farmaci inclusi i vaccini.


Non sono, invece, soggetti alla disciplina ad oggetto, trattandosi di misure generali, ad esempio, il Credito d'imposta R&S Innovazione e Design (eccezion fatta per la maggiorazione del Credito d’imposta R&S per il Mezzogiorno configurabile invece quale Aiuto di Stato), il Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali


Al fine di evitare la pubblicazione di informazioni non rilevanti, l’obbligo di pubblicazione in nota integrativa del bilancio (o entro il 30 giugno di ogni anno sui siti internet, per le aziende non tenute alla redazione della nota integrativa o che redigono il bilancio in forma abbreviata) non si applica ove l’importo monetario di sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o in natura, privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria effettivamente erogati al soggetto beneficiario sia inferiore a 10.000 euro nel periodo considerato.


MODALITA’ DI ASSOLVIMENTO DEGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA

Per gli aiuti di Stato e gli aiuti de minimis contenuti nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, la registrazione degli aiuti nel predetto sistema operata dai soggetti che concedono o gestiscono gli aiuti medesimi, tiene luogo degli obblighi di pubblicazione posti a carico delle imprese.

Sino alla Legge 160/2023 questo a condizione che venisse dichiarata, dall’impresa ricevente, l’esistenza di aiuti oggetto di obbligo di pubblicazione nell’ambito del Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, nella nota integrativa del bilancio oppure sul proprio sito internet o, in mancanza, sul portale digitale delle associazioni di categoria di appartenenza.


La Legge 27 ottobre 2023, n. 160 “Delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese e disposizioni di semplificazione delle relative procedure nonché in materia di termini di delega per la semplificazione dei controlli sulle attività economiche”, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 267 del 15 novembre 2023, interviene sulla disciplina che impone alle imprese l’obbligo di pubblicare le erogazioni pubbliche a loro favore. In particolare, l’articolo 8, comma 2 semplifica la norma ed esenta le imprese da tale obbligo qualora le erogazioni costituiscano aiuti di Stato - inclusi gli aiuti de minimis - contenuti nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, sopprimendo la condizione per cui l’esistenza di tali aiuti deve essere comunque dichiarata dalle stesse imprese nella nota integrativa al bilancio o, in assenza, sul proprio sito internet o sul portale digitale delle associazioni di categoria di appartenenza.

Non essendo attualmente indicata una specifica decorrenza, si invita alla prudenza con riferimento alle agevolazioni percepite prima del 30 novembre 2023, data di entrata in vigore della Legge 160/2023, per cui si suggerisce pertanto di adempiere compiutamente agli oneri di trasparenza in nota integrativa in nota integrativa.

Si riporta qui di seguito il link al Registro Nazionale degli Aiuti di Stato ove ogni impresa può verificare la propria posizione e, qualora l'Aiuto sia contenuto nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, farvi rinvio.

Il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato può non riportare tempestivamente tutti gli aiuti a cui l’impresa ha avuto accesso, o per i necessari tempi tecnici di registrazione oppure per la specifica natura degli aiuti che richiede oneri dichiarativi da parte del soggetto beneficiario. Vi sono, infatti, aiuti per i quali la registrazione nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato avviene in un momento successivo alla fruizione da parte dell’impresa beneficiaria. A norma dell’articolo 10, comma 1, del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 31 maggio 2017, n. 115, gli aiuti fiscali automatici o semi-automatici sono registrati nel Registro Nazionale dall’Agenzia delle Entrate nell’esercizio finanziario successivo a quello di presentazione della dichiarazione fiscale nella quale sono dichiarati dal beneficiario. 


SANZIONI 

L’inosservanza degli obblighi di cui ai commi 125 e 125-bis comporta una sanzione pari all'1% degli importi ricevuti con un importo minimo di 2.000 euro, nonché la sanzione accessoria dell'adempimento agli obblighi di pubblicazione. Decorsi 90 giorni dalla contestazione, senza che il trasgressore abbia ottemperato agli obblighi di pubblicazione e al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria, si applica la sanzione della restituzione integrale del beneficio ai soggetti eroganti.


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